Fascisti italiani in Ambasciata a Madrid?
Riportiamo di seguito il testo della lettera che abbiamo inviato ad ANPI Nazionale, alle sezioni ANPI in tutta Italia e ai destinatari della nostra mailing list riguardante un fatto molto grave accaduto in Spagna negli ultimi giorni. Invitiamo e preghiamo tutti i nostri lettori e simpatizzanti a divulgare il più possibile:
“I giorni 2 e 3 novembre siamo stati a Madrid per proiettare, all’interno di un’iniziativa organizzata dall’AABI (Associazione degli Amici delle Brigate Internazionali), il documentario Memorias, prodotto dalla nostra sezione.
Nel corso dell’incontro, alcuni rappresentanti dell’associazione di italiani a Madrid “A Madrid si muove un’altra Italia” (e anche parte dell’ANPI Madrid) ci ha informato che sul sito neofascista spagnolo della Falange era apparsa la notizia che un gruppo di appartenenti alla Associazione Nazionale Combattenti Italiani in Spagna sarebbe stato ricevuto nel locali dell’Ambasciata italiana in occasione delle celebrazioni della festa delle Forze Armate. Secondo il comunicato l’Ambasciata avrebbe concesso il patrocinio per un atto svoltosi il 2 novembre; il 3 era invece prevista una visita all’Alcazar di Toledo per rendere omaggio ai caduti fascisti e il 4 novembre l’ANCIS avrebbe presenziato al Consolato italiano all’atto di celebrazione per la festa delle forze armate. Qui il link: http://lafalange.com.es/?p=
La natura dell’ANCIS, fondata nel 1949 dallo squadrista e criminale di guerra Arconvaldo Bonaccorsi, è evidente, basti dare un’occhiata sul web (tipo qui http://destrapermilano.
La notizia ha avuto in questi giorni una qualche risonanza nazionale (Il Manifesto, 3 novembre https://
Vi scriviamo perché, qualora questo fosse accertato, si tratterebbe di un fatto di inaudita gravità: sarebbe infatti inammissibile, per uno Stato che ancora si dichiari antifascista, permettere che i rappresentanti della Repubblica Italiana accolgano – ufficialmente o meno – un’associazione fascista nei giorni di una festa nazionale.
Chiediamo a tutti di mobilitarsi per far conoscere la cosa e, per chi ne abbia la possibilità, di attivare i propri contatti istituzionali e politici, per chiedere spiegazioni e, nel caso che il fatto si sia realmente verificato (come ormai sembra evidente), animare un’azione politica di condanna, contrasto e chiamata in causa delle responsabilità dei rappresentanti dello stato italiano eventualmente coinvolti).
Nel frattempo, potete firmare online questa petizione: https://www.change.org/p/sig-