Lettera aperta ai Consiglieri regionali toscani
Riteniamo indispensabile conservare la memoria di tutti gli orrori del Novecento e fare in modo di trasmetterla anche attraverso le istituzioni preposte alla formazione e all’istruzione. Allo stesso tempo sappiamo che i rischi di appiattimento acritico e strumentale, quando si parla di storia, siano delle trappole tese in cui è facile cadere. Riteniamo un errore grave infatti la decisione unanime della Consiglio Regionale Toscano di istituire il “treno del ricordo” (un “un viaggio di studio rivolto agli studenti toscani la Foiba di Basovizza”, come si legge nella mozione approvata dal Consiglio Regionale il 22 aprile scorso), utilizzare cioè lo stesso mezzo che le scuole toscane già utilizzano per conoscere l’orrore della Shoah. Accomunare “treno della memoria” e “treno del ricordo” crea uno stesso universo di senso e collega l’Olocausto alla tragedia delle foibe e dell’esodo istrianogiuliano. Far conoscere le “foibe” significa anche contestualizzarle, un’operazione sensata farebbe conoscere agli studenti toscani tutta la storia del confine orientale, i difficili rapporti tra i Paesi, l’italianizzazione forzata dell’Istria, i campi di concentramento per slavi, la cessione al Reich del territorio ed infine la spietata reazione delle foibe.
Questo ci permetterebbe di raccontare i fatti in modo obiettivo: paragonare i due eventi è totalmente scorretto sia dal punto di vista storico che politico. Perché istituire questo treno verso Basovizza? Non vorremmo che sul terreno della pacificazione nazionale la nostra Regione fosse la prima ad istituire per delibera il giorno dell’amnesia e della rimozione. Mettere sullo stesso piano due eventi storici diversi significa far assumere all’uno la portata semantica dell’altro e questo può comportare un ridimensionamento dell’orrore dell’Olocausto nelle nuove generazioni. Mostrarlo come evento non più unico ed efferato ma ripetibile. Per queste considerazioni vogliamo rivolgere alcune domande ai consiglieri regionali che si riconoscono nei valori dell’ANPI e dell’antifascismo:
- È corretto ricordare foibe e Shoah nello stesso modo?
- Perché visitare la foiba di Bassovizza e non gli altri luoghi dell’orrore del confine orientale come la Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio sul territorio oggi italiano?
- Perché affidare gli studenti alla didattica non di storici ma di volontari dell’associazione Lega Nazionale che ha fatto del nazionalismo, e non della verità storica, una bandiera?
- Perché non organizzare invece percorsi di visita che permettano ai giovani toscani di capire la complessità del confine orientale, comprendendo – oltre alle foibe – le politiche razziste del fascismo e l’azione di sterminio di fascisti e nazisti durante il secondo conflitto mondiale?
- Siete consapevoli che la vicenda delle foibe e dell’esodo non ha numericamente e storicamente nessun legame con lo sterminio degli ebrei operato dal nazismo con la complicità del regime italiano?
ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Sez. Colle di Val d’Elsa