— ANPI Colle Val d'Elsa

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Riportiamo di seguito il testo della lettera che abbiamo inviato ad ANPI Nazionale, alle sezioni ANPI in tutta Italia e ai destinatari della nostra mailing list riguardante un fatto molto grave accaduto in Spagna negli ultimi giorni. Invitiamo e preghiamo tutti i nostri lettori e simpatizzanti a divulgare il più possibile:

I giorni 2 e 3 novembre siamo stati a Madrid per proiettare, all’interno di un’iniziativa organizzata dall’AABI (Associazione degli Amici delle Brigate Internazionali), il documentario Memorias, prodotto dalla nostra sezione.

Nel corso dell’incontro, alcuni rappresentanti dell’associazione di italiani a Madrid “A Madrid si muove un’altra Italia” (e anche parte dell’ANPI Madrid) ci ha informato che sul sito neofascista spagnolo della Falange era apparsa la notizia che un gruppo di appartenenti alla Associazione Nazionale Combattenti Italiani in Spagna sarebbe stato ricevuto nel locali dell’Ambasciata italiana in occasione delle celebrazioni della festa delle Forze Armate. Secondo il comunicato l’Ambasciata avrebbe concesso il patrocinio per un atto svoltosi il 2 novembre; il 3 era invece prevista una visita all’Alcazar di Toledo per rendere omaggio ai caduti fascisti e il 4 novembre l’ANCIS avrebbe presenziato al Consolato italiano all’atto di celebrazione per la festa delle forze armate. Qui il link: http://lafalange.com.es/?p=9000

La natura dell’ANCIS, fondata nel 1949 dallo squadrista e criminale di guerra Arconvaldo Bonaccorsi, è evidente, basti dare un’occhiata sul web (tipo qui http://destrapermilano.blogspot.it/2013/03/ancis-associazione-nazionale.htmle qui http://uncrsimilano.blogspot.it/2013/05/ancis-associazione-nazionale.html). Lo stampo è chiaramente fascista. Da altro link ( http://arditi-anai-milano.blogspot.it/2013/10/associazione-nazionale-combattenti.html) si può vedere che questo tipo di ricevimento presso le sedi consolari italiane non è cosa nuova, visto che già da diversi anni se ne dava comunicazione da parte della stessa associazione. 

La notizia ha avuto in questi giorni una qualche risonanza nazionale (Il Manifesto, 3 novembre https://amadridsimuoveunaltraitalia.files.wordpress.com/2015/11/4novmadrid.jpg) e in Spagna, tra l’altro per l’interessamento dell’ARMH, l’Asociación para la recuperación de la Memoria Histórica che si occupa, prevalentemente, dell’identificazione delle vittime della repressione franchista nelle fosse comuni (Público, 4 novembre http://www.publico.es/politica/consulado-italia-madrid-acoge-homenaje.html); oltre ad essere stata condivisa e rialanciata da diversi siti di informazione.

Vi scriviamo perché, qualora questo fosse accertato, si tratterebbe di un fatto di inaudita gravità: sarebbe infatti inammissibile, per uno Stato che ancora si dichiari antifascista, permettere che i rappresentanti della Repubblica Italiana accolgano – ufficialmente o meno – un’associazione fascista nei giorni di una festa nazionale.

Chiediamo a tutti di mobilitarsi per far conoscere la cosa e, per chi ne abbia la possibilità, di attivare i propri contatti istituzionali e politici, per chiedere spiegazioni e, nel caso che il fatto si sia realmente verificato (come ormai sembra evidente), animare un’azione politica di condanna, contrasto e chiamata in causa delle responsabilità dei rappresentanti dello stato italiano eventualmente coinvolti).

Nel frattempo, potete firmare online questa petizione: https://www.change.org/p/sig-pietro-sebastiani-ambasciatore-d-italia-in-spagna-la-repubblica-italiana-%C3%A8-nata-dall-antifascismo (all’interno un’accurata documentazione sulle precedenti celebrazioni fasciste italiane in Spagna)

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Difendere la democrazia vuol dire rivendicarne i principi e la loro attuazione. E’ per questo che ci schieriamo a favore del popolo greco e contro i ricatti e le ingerenze della troika.
La battaglia della Grecia è la battaglia per un’Europa sociale e dei diritti, l’unica Europa possibile.
Ci auguriamo che domenica vinca il NO al referendum e, nel frattempo, saremo insieme ai tanti movimenti e associazioni che oggi, 3 luglio, giornata di mobilitazione internazionale, scenderanno in strada per ribadire la propria solidarietà alla Grecia.

L’ANPI di Colle Val d’Elsa dice OXI.

Siena: https://www.facebook.com/events/1623544317924773/
Firenze: https://www.facebook.com/events/390587747800539/

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Il giornale locale “Il Corriere di Siena”, alla vigilia dell’anniversario dell’eccidio di Montemaggio, pubblica un articolo in cui si vorrebbe attribuire la responsabilità della fucilazione (in cui morirono 19 partigiani) a Vittorio Meoni, fuggito di fronte al plotone d’esecuzione e per questo colpevole di aver fatto innervosire i fascisti che – evidentemente – non avrebbero avuto altrimenti la benché minima intenzione di sparare. L’articolo è anonimo, e ci pare giusto: difficile avere il coraggio di sostenere opinioni e ricostruzioni tanto inverosimili.
Qui sopra, invece, trovate due esagerazioni: accostare la parola “giornale” a Corriere di Siena e la parola “articolo” in riferimento a quel pezzo di immondizia parafascista.
In mezzo a tutta questa mediocrità, ci rallegrano il cuore le numerose e spontanee reazioni di sdegno che tanti cittadini hanno manifestato. Segno che la nostra comunità non dimentica la propria storia, né accetta provocazioni in questo senso. Lo ribadiremo domenica su Montemaggio e ogni volta che ne avremo l’occasione.

ANPI, sez. Colle di Val d’Elsa

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31 luglio 1942, esecuzione sommaria di civili sloveni nei pressi di Dane. Quelli che stanno per sparare sono soldati italiani. Eppure, ogni 10 febbraio qualcuno ripropone questa foto parlando di «plotone d’esecuzione titino» e «vittime italiane». È successo pure in una puntata di «Porta a porta», il 13 febbraio 2012.

Pensiamo che, in molti casi, si è fatto del giorno del ricordo un momento di sfogo “assurdo e antistorico” (come scrivono i Wu Ming nell’introduzione al post che stiamo linkando) di pulsioni revisionistiche, nazionaliste, nostalgiche e, persino, dichiaratamente fasciste. Abbiamo trovato molto utile, esauriente e di semplice fruizione l’articolo che linkiamo con cui Lorenzo Filipaz, triestino e figlio di un esule istriano, cerca di spazzare il campo da omissioni e visioni pericolosamente stereotipate. Sono 24 risposte ad altrettante domande sull’esodo istriano e sull’”ideologia” del giorno del ricordo.

Buona lettura

#Foibe o #Esodo? «Frequently Asked Questions» per il #GiornodelRicordo

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L’ANPI di Colle di Val d’Elsa esprime il più profondo dolore per la strage avvenuta ieri a Parigi nella sede del settimanale Charlie Hebdo.
Lontano da ogni facile e pericoloso riferimento allo scontro di civiltà, immediatamente ripreso dai politici più irresponsabili, riteniamo che si tratti, piuttosto, dello scontro tra la civiltà e la barbarie, ovunque si annidi.
Colpire persone che, per il loro mestiere, esprimono il più alto senso della libertà di espressione, e dunque della libertà in generale, significa colpire ciascuno di noi, nel proprio lavoro e nella propria vita quotidiana.
Occorre resistere alla barbarie, sostenendo ancora di più la libera informazione, la libertà di pensiero e la democrazia.

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Nel gennaio 1944, quando dalle nostre parti la guerra era ormai finita, in molti scelsero di arruolarsi nel Corpo dei Volontari della Libertà e contribuire alla liberazione del nord Italia dal nazifascismo, al fianco degli alleati e delle formazioni partigiane.

A 70 anni da quel momento, vogliamo ricordare quanti decisero di partire, rischiando o sacrificando la propria vita per portare a termine il processo di liberazione antifascista.

Vi aspettiamo il 10 gennaio al Teatro del Popolo di Colle di Val d’Elsa, per celebrare insieme il 70° aniversario della partenza dei volontari colligiani del Gruppo di Combattimento Cremona. Sarà con noi il Sindaco di Alfonsine, città liberata dai nostri concittadini, la direttrice del Museo del Senio, Vittorio Meoni, partigiano e volontario, e le ragazze e i ragazzi delle scuole colligiane.locandina_CVL

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E’ con profondo dispiacere che annunciamo la scomparsa di Albis Donati, partigiano della XXIII Brigata Garibaldi, distaccamento “Guido Boscaglia”.
Lo scorso luglio, in occasione delle celebrazioni per la Liberazione di Colle di Val d’Elsa, abbiamo avuto l’onore di consegnare ad Albis un riconoscimento “per il contributo dato nella lotta di Resistenza contro il nazifascismo e per la libertà dei popoli“.
Fu una giornata di festa e grande emozione: ci addolora non poter condividere con lui anche la celebrazione del 70° della Liberazione d’Italia. A noi rimane l’insegnamento che ha lasciato con la sua scelta e il privilegio di averlo conosciuto.
Ciao Albis, che la terra ti sia lieve.

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Su Montemaggio, lo scorso giugno, qualcuno ricordò che essere cittadini vuol dire essere “responsabili in solido”. Si sta da una parte o dall’altra: le terze vie non esistono, l’indifferenza vuol dire schierarsi per lo stato di cose, ed essere complici del suo perpetuarsi.

A Kobane, in queste ore, la popolazione curda, le donne e gli uomini armati delle milizie popolari stanno resistendo, strada per strada, all’attacco genocida delle truppe dello Stato Islamico. Sono soli, stretti nella morsa del fondamentalismo, da un lato, e di un altrettanto criminale teatrino politico che si gioca sullo scacchiere internazionale: gli USA intervengono blandamente, la Turchia di Erdogan, che ufficialmente condanna l’ISIS, non vede l’ora che Kobane – avamposto di popoli liberi e autonomi: una vera minaccia per lo statu quo – venga devastata e intanto ammazza i curdi che, ad Ankara, chiedono aiuto per i loro fratelli. Salvo qualche rara eccezione, la politica europea appare una volta di più composta da una coorte di nani, incapaci di capire, interpretare, muoversi, senza il permesso del padrone; la politica italiana, se possibile, fa una figura anche peggiore, quasi nessuno escluso.

Ma la “responsabilità in solido” tocca anche noi: militanti, attivisti, cittadini. E’ nostro dovere sostenere, con ogni mezzo possibile, le donne e gli uomini che combattono per la libertà a Kobane e altrove. Primo fra tutti: informarsi, informare; diradare la cortina fumogena che è calata sul conflitto e andare oltre la versione preconfezionata.

Dimenticare Kobane significa, in qualche modo, essere complici del massacro.

Link utili:

Rete Kurdistan Italia http://www.retekurdistan.it/

YPG Media Center (twitter) https://twitter.com/DefenseUnits

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Riceviamo, pubblichiamo e condividiamo il comunicato firmato dal Presidente Provinciale dell’A.N.P.I. di Siena Vittorio Meoni, pubblicato in seguito del gravissimo fatto accaduto alla  Caserma “Bandini” di Siena dove una trentina di Parà in divisa hanno intonato un coro di chiaro stampo fascista. Ci permettiamo, inoltre, di aggiungere una breve nota: come Sezione locale dell’A.N.P.I. non possiamo certo dirci sorpresi per l’accaduto visto che la Folgore da sempre viene considerata vicina a certe indegne posizioni politiche a noi avverse e da noi combattute e contrastate. Siamo allo stesso tempo preoccupati e indignati per il fatto che i componenti di un esercito che dovrebbe difendere la Costituzione nata dalla Resistenza si ritrovino invece al centro della cronaca locale e nazionale a causa di queste nostalgie vergognose. Infine, cogliamo l’occasione per riflettere e magari far riflettere le autorità locali sul senso del picchetto d’onore (onore?) della Folgore che il 28 di marzo di ogni anno è presente a Montemaggio in occasione delle celebrazioni ufficiali a memoria dell’eccidio. Troviamo a questo punto fuori luogo e preoccupante la presenza di tale picchetto e cercheremo di leggere a fondo i protocolli della celebrazione per far sì che in futuro i parà della Folgore possano essere esonerati dal salire a Montemaggio e prendere parte a un momento così importante per la nostra comunità.

L’A.N.P.I. di Siena esprime grande preoccupazione e sdegno per un fatto gravissimo pubblicato su YOU TUBE e ripreso da alcuni giornali e dalle TV locali. Si tratta di un coro che canta “Bandiere rosse per pulirsi il culo” di chiaro stampo fascista di mussoliniana memoria, che viene intonato da una trentina di Parà in divisa nel piazzale interno della Caserma “Bandini” di Siena, sede della Folgore. Il testo cantato, con pause con tanto di saluto fascista, come emerge dal filmato su YOU TUBE è il seguente: ” bandiere rosse per pulirsi il culo”; “botte in quantità”; “bombe a mano e carezze di pugnal” e si conclude con il saluto “a noi”. Un fatto dunque estremamente grave, specie mentre tutte le Istituzioni e tanti cittadini sono impegnati a celebrare il 70° anniversario della Resistenza e della Liberazione dei nostri territori e del paese dal nazifascismo. Ma ancora più grave perchè messo in atto da militari in divisa all’interno di una caserma dove peraltro, il 13 marzo 1944 furono fucilati dai fascisti quattro giovani partigiani che ogni anno vengono ricordati con una Manifestazione che vede impegnata l’A.N.P.I., le pubbliche Istituzioni locali ed il Comando stesso della Caserma, con tanto di picchetto d’onore. Si ha notizia, infatti, che le autorità militari (Folgore ed Esercito), preoccupate per l’accaduto, hanno aperto un’inchiesta interna. L’A.N.P.I. esprime ferma condanna per l’accaduto, chiede una maggiore vigilanza perchè fatti del genere non abbiano a ripetersi, ed intanto chiede al Comando di Brigata, provvedimenti disciplinari esemplari per quanti vi hanno partecipato. L’A.N.P.I. chiede, inoltre, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Interni ed al Ministro della Difesa una più concreta vigilanza perchè ogni tentativo di revanscismo di tipo fascista e nazista venga stroncato nel nascere, specie quando si manifesta nelle forze armate.

Il Presidente Prov.le A.N.P.I. SIENA

Ecco i “nostri bravi ragazzi” in tutto il loro splendore

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10:30
Saluti delle Autorità

11:00
Consegna della pergamene alle famiglie delle vittime

12:00
Partenza del corteo per la  deposizione delle corone al Monumento ai Caduti in Piazza Arnolfo

12:30
Inaugurazione della targa a ricordo delle vittime in via dell’Agio, luogo simbolo della strage

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